
Neanche due anni di nuova dirigenza del settore sono bastati per cancellare la figura storica del Custode
Nelle vicinanze di ferragosto, in pieno periodo festivo, il Comune ha sentito l’irrefrenabile esigenza di privatizzare. Spunta così una delibera di giunta riguardante il servizio cimiteriale, che invece di riassorbire il personale ad oggi in appalto, vuole vendere anche il servizio di custodia e guardiania. I lavoratori, dopo 25 anni di servizio, sono stati definiti poco efficienti, eppure erano utili per operare nel periodo Covid senza alcuna protezione, esposti continuamente al contagio.
Come Cobas, abbiamo subito richiesto un confronto e il ritiro della delibera, nessuna risposta però è arrivata.
Solo durante la discussione fra il Comune e la delegazione trattante, abbiamo sentito l’amministrazione accusare i lavoratori di aver effettuato 400 ore di straordinario in 8 mesi, senza svolgere alcun servizio o addirittura giustificare la privatizzazione con la motivazione per cui “i custodi possono fare solo i custodi, non possono tagliare l’erba, votare secchioni e intonacare i muri”.
Sicuri di essere di fronte all’assurdo, facciamo presente all’amministrazione e alla diregenza del settore che le mansioni dei lavoratori sono previste e sancite dai contratti collettivi, non certo dall’altalenante volere del dirigente di turno.
Allo stesso modo, le 400 ore di straordinario segnate e regolarmente svolte sono state richieste dalla dirigenza e non arbitrariamente scelte dai lavoratori. Ricordiamo che il servizio cimiteriale prevede lo straordinario tutti i sabati per un operatore in ufficio, tutte le domeniche pomeriggio e i festivi per i Cimiteri. Se il Comune ad oggi è impossibilitato anche a sostenere l’incredibile e non prevedibile costo del personale dovrà tagliare i servizi, non privatizzare e peggiorare le condizioni dei lavoratori.
Siamo sicuri che l’amministrazione sia stata male informata del reale apporto dei custodi. Questi ultimi, nonostante siano sotto organico (cinquea Viterbo e tre nelle frazioni) hanno il ruolo di garanti della non compromissione e dell’autenticità, con ricadute penali, delle salme che entrano al cimitero, che siano tumulate (una media di 850 funerali l’anno), cremate o sottoposte ad autopsia. Si occupano di supervisionare traslazioni, estumulazioni (circa trecento lavori l’anno) e qualsiasi lavoro interno al Cimitero per assicurarsi il massimo rispetto del defunto.
Parliamo di un totale di quasi otto mila lavori l’anno che non potrebbero essere svolti senza la presenza del Custode.
A questo si aggiunge il rapporto personale che si viene a creare con le famiglie che hanno perso un loro caro, che entrate al cimitero trovano una figura professionale in grado si supportarlo e sostenerli.
Anche se volessimo ricondurre tutto ad una questione puramente economica, la scelta di privatizzare continua ad apparire, a nostro parere, insensata.
Sono stati I custodi infatti a suggerire all’allora assessore Vannini Andrea di inserire una tassa di cremazione per i non residenti, che ammonta a 100 euro per chi era in provincia e 150 fuori provincia, in 10 anni con una media di 2500 cremazioni l’anno, quanto ha guadagnato il Comune?
E cosa pensa di guadagnare maggiormente, ci risulta difficile infatti credere che la nuova ditta che vincerà l’appalto non chiederà nulla al Comune per sobbarcarsi il costo aggiuntivo della Custodia. Senza contare che il Comune ha dichiarato l’assunzione di una figura dirigenziale, come supervisore (Dec) e della sua squadra, che costeranno ben più di otto operai.
Siamo sicuri che questa Amministrazione non vorrà essere quella ricordata per aver cancellato la figura del Custode comunale, istituita nel 1872 con un aggravio dei costi per i cittadini e un peggioramento del servizio.
Torniamo a chiedere il ritiro della delibera e il confronto con le parti coinvolte.
Metteremo in campo tutte le azioni necessarie a tutela degli utenti e dei lavoratori, che ricordiamo sono anche difficilmente ricollocabili in altri uffici, vista l’anzianità di servizio.
Confederazione Cobas Viterbo
Elisa Bianchini